Cosa c’è da sapere sul forex

Oggi cercheremo di spiegare in maniera più concisa e facile possibile, che cosa è il forex e tutto quello che c’è da sapere per iniziare. Cosa c’è da sapere sul forex? Vediamolo dunque insieme subito. Per chi vuole passare direttamente alla pratica, suggeriamo di aprire un conto demo forex. Tutte le informazioni su come si apre un conto demo forex le potete trovare su http://www.migliorefinanza.com/2016/06/28/conto-demo-forex/.

Il forex sta entrando nelle case di tutti gli italiani, grazie agli smartphone infatti sempre più persone stanno iniziando a fare trading online nel grandissimo mercato delle valute, comprando e vendendo euro o dollari, piazzando posizioni e chiudendone altre, guadagnando dunque grazie alle movimentazioni dei mercati valutari.

Oggi, con il forex, tutti possono guadagnare. Non si diventerà ricchi in un notte certo, ma si può comunque tentare di arrotondare il proprio stipendio, attraverso una di quelle attività che rappresenta in toto l’investimento nelle grandi macroeconomie mondiali, ed è tutt’altro che un mero “gioco d’azzardo”.

Il Forex trading è l’acquisto simultaneo di una valuta e la vendita di un’altra.
Queste due valute costituiscono ciò che è noto come “coppia di valute”, le valute sono sempre scambiate in coppie – e ciascuna valuta è rappresentata da tre lettere.
Le prime due lettere rappresentano il paese e la terza lettera identifica la valuta.

Le coppie Forex vengono lette nella direzione opposta rispetto alle proporzioni o ai rapporti matematici. Per fare un esempio pratico, prendiamo in esame la coppia EUR/USD, che al momento della scrittura di questo articolo ha un valore di: 1,12229.

Il prezzo di una coppia forex
Il prezzo di una coppia forex

La valuta che sta a sinistra della barra (“/”) è chiamata la valuta di base (in questo esempio, l’euro) e invece la moneta sulla destra è chiamata la valuta di quotazione (in questo esempio, il dollaro USA).
Questa notazione significa che 1 unità della valuta di base (cioè 1 euro) è pari a 1,12229 dollari, negli Stati Uniti.

Questo significa dunque che sarà necessario pagare 1,12229 Dollari USA, per comprare 1 Euro.

Se si decide invece di vendere, il tasso di cambio di valuta estera, specifica quante unità della valuta di quotazione, si ottengono per la vendita di una unità di valuta base.
Nell’esempio di cui sopra, si riceverà 1,12229 dollari USA, quando si vende 1 Euro.

Quando comprare e quando vendere nel forex?

Adesso che abbiamo visto come le coppie forex vengono contrattate sui mercati finanziari, la domanda che sorge più spontanea è: quando si compra e quando si vende? Beh, è molto semplice: una coppia di valute si compra (ovvero si apre una posizione quando si crede che il valore di quella specifica coppia di valuta possa aumentare. La coppia di valute, si vende invece quando si crede che il valore di quella specifica coppia possa diminuire.

Ovviamente, un mercato come EUR/USD può crescere di prezzo sia grazie al rialzo di EUR così come al ribasso di USD. E può scendere sia grazie al ribasso di EUR oppure come grazie al ribasso di USD.

Analisi Tecnica Forex

L’analisi tecnica aiuta gli operatori a determinare i trend dei mercati, e agisce come un segnale o un indicatore per acquistare o vendere. Gli analisti tecnici ritengono che la performance storica di uno strumento finanziario indica l’andamento futuro su quel determinato strumento.

Al fine di comprendere che tipo di grafici e indicatori si dovrebbero utilizzare, è importante anche poter determinare che tipo di trader si è, per capire la differenza tra i tipi di trader.

Trading a Breve termine

I trader che fanno trading a breve termine sono tipicamente operatori intraday, che entrano ed escono dal mercato rapidamente e costantemente, aprendo e chiudendo le posizioni.

Medio-lungo termine

I commercianti a medio o lungo termine sono i trader che mantengono la loro posizione aperta sul mercato per un lungo periodo di tempo (settimane / mesi).

Inoltre, è da sottolineare il fatto che il trading online viene rappresentato attraverso un grafico che contiene delle “candele”. Più specificatamente, si tratta di candele giapponesi.

Candele Giapponesi Candlesticks Forex Grafico
Candele Giapponesi Candlesticks Forex Grafico

Un grafico con candele giapponesi, mostra l’apertura e la chiusura dei prezzi, oltre ai massimi e ai minimi del periodo specificato, con delle candele che fanno assomigliare il grafico ad un bizzarro candelabro. Questo tipo di grafico è più facile da interpretare e permette facilmente di identificare i punti di supporto e resistenza, o le inversioni in una tendenza.

I Trend

Il termine ‘tendenza‘ o ‘trend‘ descrive la direzione attuale dello strumento finanziario, oppure la prospettiva di un investitore verso la direzione di uno strumento finanziario. Una linea di tendenza può essere disegnata su un grafico tra i punti pivot che si generano sul grafico dei prezzi. Le linee di tendenza sono comunemente utilizzate per trovare al meglio i punti di ingresso e di uscita quando vengono effettuate le negoziazioni.

Commenti su Plus500

Eccoci arrivati a parlare di questo broker che sta facendo parlare sempre più di sé. Stiamo parlando di Plus500, un broker pluripremiato e sponsor ufficiale della squadra finalista della Champions League, l’Atletico Madrid. Oggi diremo la nostra sul mondo di Plus500, commentando attraverso alcuni commenti su Plus500 e le varie caratteristiche e funzioni del broker CFD Plus 500.

Che cosa è Plus500

Plus500 è un broker per fare trading con le valute, azioni, materie prime e molto altro ancora. La peculiarità di questo broker è l’estrema semplicità di utilizzo, e la grande velocità di immissione nel mercato delle posizioni. Si tratta del broker con il più grande giro d’affari attualmente presente in Europa, che lavora con un business model etico: i profitti fatti dal broker sono solo e soltanto derivanti dallo spread tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita. Questo atteggiamento ha permesso al broker Plus500 di essere uno dei top player del mercato, da 10 anni circa. Oggi vorremmo fare una panoramica sul broker, inserendo anche i nostri commenti su Plus500.

Plus500

Plus500 è un broker regolato, e quindi questo significa che è assolutamente legale e regolare registrarsi su Plus500.

Plus500 è una di quelle poche società che opera nei mercati finanziari da moltissimi anni. È una piattaforma di trading online completamente progettata per il trading online. I nostri commenti su Plus500, non sono oggetto di sponsorizzazione, ma si tratta di una visuale puramente genuina e reale.

Storia Plus500

Di commenti su Plus500 è possibile trovarne tanti sul web, sopratutto positivi e pochi negativi. Ma la storia di Plus500 è quello che conta, che ci fa capire il presente. Il broker pone le sue radici nel 2008. Già nel 2009 divenne la prima società di CFD al mondo ad offrire i CFD con zero commissioni. Questa tradizione dura fino ad oggi.

  • Nel 2010 Plus500 decide di lanciare la versione web della pluripremiata piattaforma di trading online, rendendo quindi possibile a tutti di fare trading online.
  • Il 2011 Plus500 ha già 2 milioni di transazioni al mese, un record del settore. Vengono offerti altri 1000 titoli azionari, raggiungendo il record massimo di mercati offerti ai propri clienti.
  • Nel 2012 arriva la rivoluzione mobile. Arrivano le app per Android e iOS che rivoluzionano il modo in cui si fa trading online.
  • Nel 2013 Plus500 scende in borsa, alla Borsa di Londra. Viene inventato il primo CFD Bitcoin al mondo, che successivamente verrà offerto anche da altri broker.
  • Il 2014 è l’anno della consacrazione, la capitalizzazione di mercato di Plus500 raggiunge i 1000 milioni di dollari. Un record mai visto primo d’ora.
  • Il 2015 è l’anno della conferma, arriva l’app anche per altri telefoni, e una sponsorship con una delle squadre migliori al mondo… L’Atletico Madrid.

Plus500-Atletico-Madrid

  • Il 2016 è l’anno in cui Plus500 raggiunge il numero massimo di registrazioni in un solo giorno. 1,600 nuovi clienti in un solo giorno, proprio durante il celeberrimo referendum Brexit. Nessun broker di trading online è mai riuscito a registrare un record del genere. Durante questo giorno, i commenti su Plus500 vengono estremamente amplificati dalla risonanza di questa news, che mette paura alla concorrenza di Plus500, 1600 nuovi Plus500 download sono sicuramente molti, e dimostrano la supremazia di questo broker.

Plus500 opinioni

Plus500 leggi opinioni: L’opinione di Pegacity sul broker Plus 500 è certamente positiva. Plus 500 è stato provato per circa 5 mesi con denaro reale, e i risultati sono stati abbastanza soddisfacenti. Lo staff di Pegacity è infatti riuscito a fare un 10% di guadagno durante questi mesi, attraverso il trading a lungo termine con le azioni. Non sono stati riscontrati problemi da parte della piattaforma, e i depositi e prelievi arrivano nell’ordine delle 24/48 ore, e sono solitamente istantanei quando viene utilizzato il metodo di pagamento Skrill. Più lunghi invece con il conto corrente bancario, in quanto nel caso di Pegacity un prelievo ci ha messo anche 4 giorni con il CC bancario. Consigliamo dunque il prelievo con carta di credito o debito, preferibilmente Skrill, per poter trarre vantaggio della massima velocità di transazione.

La quantità di mercati è veramente impressionante, ognuno di essi ha commissioni pari a zero, e spread ai minimi termini. La gestione della leva è inoltre molto interessante, in quanto si adatta a seconda dello strumento selezionato, permettendo al trader di concentrarsi più sul trading che sugli aspetti tecnici.

Commenti su Plus500: come funziona

Plus500-CFD

Quali sono i commenti Plus500 che dicono come Plus500 funziona? In realtà questo broker funziona in maniera molto semplice, attraverso i CFD. I CFD sono una modalità per fare trading molto semplificato. Il CFD permette di fare trading con qualsiasi mercato, senza doverlo realmente possedere. Questo permette di fare trading in maniera molto facile e veloce, semplicemente in base a come il prezzo del sottostante si muoverà in borsa. Il guadagno nel trading dei CFD Plus500 è in base alla differenza di prezzo tra il prezzo di acquisto e quello di vendita, con il vantaggio che è possibile anche investire al ribasso, e non solo al rialzo.

Attraverso i CFD, è possibile ottenere i dividendi con il trading di azioni, ma anche ricevere o pagare interesse per quanto concerne le coppie di valute.

Non è necessario inoltre dover pagare l’intero valore dell’intera posizione di acquisto o di vendita CFD, in quanto grazie alle leva finanziaria, sarà solitamente necessario versare soltanto una piccola percentuale di quello che andremo a comprare o a vendere, il resto della liquidità sarà fornita dal broker, che aiuta al trader a guadagnare e ad avere successo sui mercati finanziari.

Il broker non farà mai trading contro di voi, in quanto per Plus500 il modello di business è palesemente basato sullo spread. Più fate trading e più avete successo, e più Plus500 sarà contento e sarà incentivato a fornirvi bonus e promozioni.

Plus500 è sicuro?

Commenti su Plus500

Stiamo parlando di un broker quotato sull’AIM, un settore della Borsa di Londra, regolamentato dalla Consob/Cysec/FCA e MiFid, e il broker che ha assolutamente più utenti registrati al mondo, e che continua a battere qualsiasi record ogni anno. Certo che Plus500 è sicuro, altrimenti non sarebbe mai sponsorizzato da un’azienda come l’Atletico Madrid, e non verrebbe mai elogiato numerose volte dai dirigenti della Consob attraverso il numero di licenza (ambito da molti broker ma che solo Plus500 possiede veramente), che è la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, con sede a Milano in Via Broletto, che vigila sui broker in maniera molto attenta e severa. Plus500 è sicuramente la soluzione più sensata per iniziare a fare trading online, i commenti su Plus500 presenti in questo articolo sono sicuramente una grande riprova, e simbolo che il broker Plus500 continua ad essere la scelta preferita da chi di trading se ne intende, ma anche da parte dei trader che si affacciano oggi al mondo del trading online.

Money Management: cos’è e come funziona

Il Money Management è sicuramente uno di quei concetti che la sta facendo da padrone nel trading professionistico odierno. Qualsiasi professionista, ma anche “novellino” del trading, non può aver fatto i conti almeno una volta nella sua vita, con lo studio del money management per la sua strategia. I migliori, studiano il money management della propria strategia ogni singolo giorno, migliorandolo continuamente.

Il concetto di Money Management viene spesso utilizzato nel mondo degli investimenti in borsa. In Italia viene chiamato “Gestione del Rischio”, ed è essenzialmente un’espressione che si riferisce alla massimizzazione dei profitti e alla riduzione delle perdite. È una serie di regole che servono essenzialmente alla gestione in maniera molto efficiente del proprio patrimonio.

Il Money Management è divisibile essenzialmente in due parti fondamentali e indivisibili tra di loro:

Risk Management: analizza il rischio connesso alla posizione aperta sul mercato.
Position sizing (dimensione posizione): individua il capitale da utilizzare per aprire ogni operazione sul mercato, e la relativa ripartizione sul portafoglio.

Una gestione corretta del rischio, ha come scopo principale la riduzione delle possibili perdite, e massimizzazione dei profitti.

Money Management, in pratica

Qualsiasi strategia di Money Management, dovrebbe seguire una logica ben chiara, che sarà costituita da alcuni punti base:

– Il capitale deve essere sempre commisurato allo strumento finanziario, così come la leva finanziaria
– Il rischio non deve eccedere più del 2-3% del portafoglio per ogni operazione
– Lo stop loss deve essere sempre utilizzato
– Deve essere sempre definito un rischio massimo per il portafoglio. Anche in caso di raggiungimento del drawdown, il trader deve avere sempre disponibile una quota di capitale che sia adeguata per continuare a fare trading sui mercati
– Il rischio deve essere calcolato attraverso il calcolo del rapporto di rischio/rendimento. Un rapporto adeguato è di 1 a 2, oppure 1 a 3.
– Ogni posizione deve essere trattata in maniera indipendente rispetto alle altre
– Il mercato sul quale si fa trading, deve essere conosciuto in maniera molto approfondita

Money Management, a cosa serve

Il Money Management, un mix tra il risk management e il position sizing, serve senza ombra di dubbio a massimizzare il profitto, riducendo all’osso le possibili perdite. Queste regole vengono impostate proprio perché per un trader deve darsi sempre delle regole, in modo da tenere la componente psicologica il più lontano possibile dal poter intaccare la vera e propria strategia.

Il Money Management, è senza dubbio ciò che differenzia un trader bravo, da uno scommettitore.

La Formula di Larry Williams

La formula di Larry Williams, calcola il numero di azioni per la posizione da aprire sul mercato, in base alla percentuale di rischio. E si calcola:

F = (Capitale x percentuale di rischio) / drawdown max

Per fare un esempio, un trader che ha un capitale disponibile pari a 100 mila euro, vuole rischiare il massimo del 2%, con un drawdown massimo di 600 euro. Per calcolare quindi il numero di azioni contenute nella posizione da assumere a mercato, sarà di:

(100.00 x 2%)/600= 3,33 contratti/azioni

Perché le importazioni USA di petrolio stanno aumentando?

Se c’è una domanda importante che in questi giorni si stanno facendo i trader del petrolio, è sicuramente perché negli USA le importazioni di Petrolio stanno salendo ad un ritmo vertiginoso, più del 20% dall’inizio del 2016, nonostante il fatto che la produzione Statunitense del Petrolio continua ad essere appena sotto i massimi? Tutto questo, nonostante le scorte abbiano toccato nuovi massimi.

L’ascesa delle importazioni non ha niente però a che vedere con la domanda, ma invece con l’eccesso di offerta nelle scorte del mercato, in quanto il mercato deve avere a che fare con un prezzo “scontato” da nazioni già penalizzate finanziariamente. Le esportazioni dell’Iran in aumento e la diminuzione della capacità di stoccaggio del centro ARA in Olanda e Belgio, e di Cape Town.

Per mantenere il flusso di cassa nei loro paesi, il Venezuela e l’Iraq stanno tagliando di gran lunga i loro prezzi, lasciando i concorrenti con svariati rifornimenti invenduti. Infatti, il costo del Venezuela per la produzione di un barile di petrolio è a $ 23,50 e il costo dell’Iraq è a $ 10.70 al barile, entrambi i paesi possono ridurre i prezzi a sono pronti ancora a riuscire a fare profitti con questi prezzi.

Per quanto riguarda l’Iran, dopo la revoca delle sanzioni economiche nel gennaio 2016, è tornato sui mercati globali del petrolio con una strategia per battere la concorrenza, tentando di riconquistare quote di mercato sulle sue esportazioni da 500.000 a un milione di barili di petrolio al giorno. Come per Venezuela e Iraq, il costo del paese di produzione di petrolio, è a $ 12,60 al barile, e permette riduzioni dei prezzi veloci, pur mantenendo una certa redditività.

In questo ambiente, i produttori di petrolio ad alto costo, sono in grado di competere senza subire sostanziali perdite sulla vendita di ogni barile. Ad esempio, il Regno Unito ha il più alto costo di produzione a 52,20 $ al barile, seguito dal Brasile a $ 48,80 al barile e il Canada a $ 41 per barile. Questi paesi vendono regolarmente petrolio per la zona euro e in Asia, ma stanno perdendo clienti, a favore dei produttori a basso costo, che richiedono esportazioni verso gli Stati Uniti per mantenere un flusso di inventario favorevole.

Dopo aver registrato delle importazioni che hanno segnato un record negativo, nel Maggio del 2015, la situazione negli USA si è ribaltata, in quanto la media è adesso di 8 milioni di barili al giorno, con una capacità a circa il 66% del totale. Ma con le petroliere che aspettano nel Golfo per scaricare milioni di barili di petrolio, per gli USA è molto più economico stoccare petrolio direttamente negli USA, con costi che vanno dai 30 agli 85 centesimi al barile/mese. Il costo per le petroliere è invece di 1 dollaro al barile per mese, un tesso che è aumentato più del doppio dal primo trimestre del 2015.

Gli States, sono uno dei pochi paesi con una capacità di stoccaggio in eccesso, le importazioni negli Stati Uniti sono aumentate del 20% nel 2016. In effetti, la domanda creata dai raffinatori disposti a tenere il petrolio con lo scopo di venderlo in un secondo momento, ha contribuito a mitigare le questioni di continuo eccesso di offerta, ma può essere solo una questione di mesi prima che le varie strutture raggiungano la loro capacità di picco. A quel punto, lo stoccaggio di petrolio sulle navi cisterna, come le raffinerie fecero nel 2009, può fornire una soluzione a breve termine. Tuttavia, se il tasso di sovrapproduzione continua, i prezzi del petrolio probabilmente diminuiranno per generare domanda, in un’economia globale stagnante che è già inondata fin troppo dal petrolio.

Opzioni Binarie

Le opzioni binarie sono uno strumento d’investimento che negli ultimi anni sta riscuotendo tantissimo successo, per vari motivi. Adesso cercheremo di spiegarvi per bene il mondo delle opzioni binarie, facendovi fare una panoramica generale sul mondo delle opzioni binarie.

Le opzioni binarie sono un modo molto semplice ed essenziale per guadagnare con le fluttuazioni dei prezzi in diversi mercati globali, ma qualsiasi trader ha prima bisogno di capire i rischi ed i benefici di questi strumenti spesso fraintesi dai “puristi”. Le opzioni binarie sono diverse dalle opzioni tradizionali. Se fate trading con le opzioni binarie, capirete che con le opzioni binarie è facile vincere grosse cifre, ma hanno comunque dei rischi e dei costi, per non parlare di una struttura di liquidità e un processo di investimento completamente diverso dal normale.

Le opzioni binarie sono attualmente legali in Italia e regolate dalla CONSOB. Le binarie sono perfette quando si considera di speculare o bilanciare il proprio investimento, in quanto le opzioni binarie sono un’alternativa adatta, ma solo se il trader comprende appieno i due possibili risultati di queste “opzioni esotiche”, ovvero “Out of the money” e “In The Money”, significa quindi che potete o perdere o vincere, ecco perché si chiamano binarie, perché il risultato ha solo due esiti. Da qualche anno ormai, la Securities and Exchange Commission ha messo in guardia gli investitori sui potenziali rischi di investire in opzioni binarie e ha multato una società con sede a Cipro, che forniva i suoi servizi agli investitori statunitensi. Quindi c’è da fare molta attenzione anche sul nostro territorio italiano, e verificare molto attentamente che il broker dove ci stiamo accingendo a registrare sia regolato dalla CONSOB.

Opzioni binarie cosa sono

Le opzioni binarie sono chiamate anche con il nome di opzioni esotiche, le opzioni binarie sono estremamente semplici da usare e capire, in quanto il loro funzionamento è abbastanza semplice e non necessita di essere dei maghi della finanza per capirlo. L’opzione binaria più comune è l’opzione “alto-basso”. Questo tipo di opzione binaria permette di fare trading con le azioni, indici, materie prime e anche forex, un’opzione binaria alto-basso è chiamata anche come opzione a rendimento fisso. Questo perché l’opzione ha una data e anche ora di scadenza ed inoltre un prezzo di esercizio. Se un commerciante scommette correttamente sulla direzione del mercato e il prezzo al momento della scadenza è sul “lato” corretto del prezzo di esercizio, al commerciante viene pagato un rendimento fisso a prescindere da quanto lo strumento si sia spostato. Un trader che scommette in modo non corretto sulla direzione del mercato perde ciò che ha investito.

Opzioni binarie demo

Attraverso i numerosi broker di opzioni binarie demo, è possibile iniziare a fare trading con le opzioni binarie anche senza dover investire nulla, e quindi imparando e mettendo in pratica le numerose strategie di trading con le opzioni binarie, che consentono di guadagnare con il trading online. Con il trading online si può guadagnare oltre l’80% in pochi secondi. Non è un segreto che le opzioni binarie siano amate da molti, in quanto permettono di raddoppiare il proprio capitale, se si è abbastanza bravi, in pochi minuti.
Attraverso le opzioni binarie demo, è quindi possibile capire come funziona il trading con le opzioni binarie, senza dover investire soldi veri. Sulle opzioni binarie demo, sulle varie piattaforme quindi, è possibile utilizzare piattaforme demo che sono in tutto e per tutto speculari.

Opzioni binarie strategie

Ok, ma come si guadagna con le binarie? È molto semplice anche qui, basta utilizzare la strategia di Pinocchio, la migliore strategia per opzioni binarie! Ecco come funziona.

Opzioni-Binarie-Strategie

La strategia di Pinocchio funziona benissimo, e no… Non vi costringeremo ad andare a Collodi in Toscana per metterla in pratica! Le Strategia per opzioni binarie di Pinocchio, è preferibile da utilizzare con le candele giapponesi (vedi foto).

La strategia di Pinocchio per le opzioni binarie funziona in maniera molto semplice: come potete vedere, nel grafico è presente una resistenza, che se viene violata, porta il prezzo ad andare verso l’alto, ma in questo caso, a venire riassorbito completamente, generando dunque una candela ribassista con una generosa ombra superiore, e quindi un segnale che a noi interessa molto. Se la candela (quella con pinocchio) chiude come in questo caso, al di sotto della resistenza, si tratta di un segnale ribassista, e quindi in questo caso dovremo cliccare su BASSO ed investire dunque al ribasso.

Funziona anche, nella maniera inversa, per segnali di tipo rialzista, ovvero quando bisogna cliccare e investire su ALTO (al rialzo).

È la calma prima della tempesta FED e Brexit

La mancanza di grandi catalizzatori di mercato prima della riunione politica di giugno della Federal Reserve e il referendum della Gran Bretagna sull’opportunità di rimanere nell’Unione europea, potranno probabilmente mantenere l’azionario traballante e i range di mercato abbastanza limitati nella settimana in corso, rendendo quindi i dati prossimi alla loro pubblicazione, ancora più rilevanti.

Inutile dire che l’azionario, durante la giornata di venerdì, ha chiuso al ribasso, dopo un dato sul lavoro più deludente del previsto, portando gran parte degli indici azionari a chiudere invariati.

I deboli numeri sul mercato del lavoro nella giornata di venerdì hanno sostanzialmente portato via un aumento di tassi di giugno dal tavolo, come è stato evidenziato nel forte calo delle aspettative di tasso durante la giornata venerdì, come misurato dai futures Fed-Funds.

Senza alcuna ombra di dubbio, gli investitori saranno alquanto ansiosi di ascoltare Janet Yellen, che terrà il suo discorso a Philadelphia questo lunedì. La Yellen, ha espresso lo scorso mese qualche incertezza circa la forza del mercato del lavoro, ma ha comunque affermato che un innalzamento dei tassi d’interesse potrà esserci nei prossimi mesi.

Sempre durante la sessione di lunedì, il presidente della Federal Riserve di Boston Eric Rosengren, un membro della FOMC, parlerà davanti ai partecipanti del meeting Global Interdependence Center a Helsinki, Finlandia.

Con la pausa tra i report degli utili, gli investitori si aspettano una prima tornata di dati economici in uscita durante la riunione del 14-15 giugno da parte della Fed, riunione che senza dubbio assumerà molta più importanza.

La Fed dipende infatti moltissimo dai dati macroeconomici, e ogni frammento di dato macro che verrà pubblicato durante questa settimana, sarà estremamente importante per la politica monetaria dei prossimi mesi. Fino a che non ci sarà una decisione su un innalzamento dei tassi d’interesse da parte della Fed, oppure sul referendum Brexit, ci dovremo aspettare un mercato azionario e forex estremamente volatile ed incerto.

I dati del credito al consumo di Aprile, che verranno rilasciati martedì promettono di essere tra i dati più da attesi dal grande pubblico. Nel mese di marzo, l’indebitamento dei consumatori è salito al ritmo più veloce in più di un decennio.

Paura Brexit, 23 Giugno data cruciale

Le possibilità che il popolo britannico voglia abbandonare l’Unione Europea, torna a preoccupare di gran lunga l’Unione Europea. Soltanto qualche giorno fa, i sondaggi per il referendum di Brexit, che ci sarà durante la giornata del 23 Giugno, mostravano i bookmakers abbastanza favorevoli alla permanenza dell’UE. Ma gli analisti hanno messo in guardia tutti nuovamente, prevedendo una volatilità sopra la media. Secondo i nuovi sondaggi condotti da YouGov per il network ITV, l’uscita dall’Europa sarebbe al 45%, mentre altri voterebbero per restare al 41%. La Sterlina è andata ai minimi delle ultime tre settimane, perdendo moltissimi pips contro gran parte delle valute, e oltre l’1% contro il dollaro.

Inutile dire che il nostro consiglio, da oggi fino al 23-24 Giugno, date che prevediamo saranno di massima volatilità dei mercati, è quella di ridurre la vostra esposizione sui mercati al minimo, in quanto prevediamo che la volatilità sul mercato forex e azionario possa raggiungere valori stellari, con grossi buchi di liquidità, in special modo durante la sessione del 23 Giugno.

La Generazione Y crede che guadagnerà cifre a 6 zeri e andrà in pensione a 90 anni

Prima di iniziare, una precisazione: con il termine Generazione Y (chiamata anche Millennial Generation) si definisce la generazione del nuovo millennio, ovvero coloro che sono nati tra la fine degli anni 80 e l’11 settembre nel mondo occidentale. Si tratta della generazione che è più familiare con la comunicazione, i media e le svariate tecnologie digitali. Si tratta di una vera e propria separazione rispetto alla Generazione X (quelli nati tra il 1963 e il 1980).

Ma cos’è che i millennials (Generazione Y) si aspettano dal futuro, quando si tratta di parlare di stipendi e pensioni?

Molti non si aspettano di diventare ricchi con la loro paga, mentre altri si aspettano degli stipendi da capogiro. I Millennials si aspettano inoltre che non riusciranno ad andare in pensione fino all’età di 80 oppure 90 anni, anche se alcuni hanno in realtà sperano di andare in pensione a sessant’anni, oppure hanno scherzato dicendo che avrebbero sposato un compagno/a ricco, smettendo di lavorare immediatamente.

E attenzione, molti hanno affermato che non credono che assumeranno un professionista che li aiuterà a prepararsi per la pensione. Questo potrebbe infatti confermare il perché sempre più robo-advisor vengono utilizzati ogni giorno.

In una ricerca pubblicata da Morningstar, un ragazzo di 21 anni che prevede di lavorare in finanza dice: “Quando circa si ha 30 anni, lo stipendio dovrebbe essere, diciamo di 100.” E si riferisce a circa 100.000 sterline all’anno.

Facendo un passo indietro da tale importo, un altro giovane dice che si aspetta “abbastanza per vivere, come forse 40 mila sterline l’anno. ”

E a proposito dell’età pensionabile stimata?

Una ragazza ha affermato ai microfoni che: “Posso supporre che, in quanto millennials, dovremo lavorare fino a che avremo circa 90 anni”.

È stato poi chiesto: “Che ne dite di un consulente finanziario per aiutarvi con la pianificazione della pensione?”

Una ragazza che ha intenzione di diventare una levatrice, ha affermato: “Realisticamente, non credo che spenderò il mio denaro in ciò, in quanto non avrei ulteriori soldi per pagare qualcuno”.

In conclusione

I millennials, a quanto pare hanno delle previsioni molto rosee e sono molto sicuri di sé anche per quanto concerne l’età pensionistica. Ma la domanda è questa: riusciranno i robo-advisor a sostituire la figura di un consulente pensionistico vero e proprio? A quanto pare, per adesso sì, ma le aspettative di questi giovani sono completamente sballate.

Com’è possibile aspettarsi di guadagnare così tanto, da dipendenti? I Millennials non sono a conoscenza del fatto che per fare 100 mila annualmente, l’unico modo è lavorare mettendosi in proprio? E che senso ha dire “100 mila a 30 anni”? Da quando in qua si chiede uno stipendio in base all’età raggiunta? Ci sono persone che hanno 60 anni e che non ricevono nemmeno la cosiddetta “minimum page”.

I nuovi business non vogliono pagare gli straordinari e le varie indennità. Più che 100 mila sterline/euro/dollari all’anno, molti di questi ragazzini dovranno considerarsi fortunati di avere anche solo un lavoro. Sognare è bello, ma conviene più essere realisti, il lavoro del futuro sarà part-time e con il reddito minimo.

Come ci si può aspettare di guadagnare cifre del genere, quando in realtà i ragazzini di oggi arrivano da un’educazione Universitaria molto lunga e costosa, ma con zero promesse per un lavoro futuro? Moltissimi, escono semplicemente indebitati dai prestiti studenteschi, che i loro stessi genitori avrebbero dovuto pagare.

Per non parlare del fatto che questi ragazzini che hanno un’età che può andare dai 15 ai 30 anni, è che spendono, e tanto. Con la tecnologia moderna, l’ego va alla velocità della luce, molto più veloce rispetto al valore reale che un bene materiale può avere, e tutto ciò costa un sacco di soldi. Tutti quei 9.99/mese aumentano la spesa. Stessa cosa per le automobili veloci, iPhone, vacanze lussuose e chi più ne ha più ne metta. I ragazzi vedono i propri genitori vivere bene, ma probabilmente gli ci sono voluti 30 anni di risparmi per raggiungere quel minimo di “lusso”.

Inoltre, c’è anche da sottolineare il fatto che una ricerca del genere, potrebbe anche non rispecchiare la realtà. Conviene forse chiedere alle migliore Università, Corporation, Investitori e altri importanti figure cosa ne pensano del futuro del proprio paese, piuttosto che ad una schiera di ragazzini con le idee poco chiare.

Un’altra cosa che forse questi ragazzi non hanno ben chiara, è l’aumento degli stipendi. Quello che hanno visto negli ultimi decenni è stato un aumento continuo degli stipendi, nonostante le varie guerre o bolle finanziarie. Una persona che magari non fa nulla tutto il giorno, giocando a tressette sul proprio computer, magari guadagna comunque tantissimo se lavora presso grandi aziende.

Ma cosa potrebbe succedere se la bolla degli stipendi dovesse esplodere, o meglio, correggersi?

Il fisco in Italia si mangia metà dello stipendio

In Italia, il Fisco è sempre più un problema, in quanto attualmente sta divorando addirittura circa metà della busta paga. Il lavoro è infatti in Italia ultra tartassato, in quanto il carico delle tasse, è incrementato tantissimo negli ultimi cinque anni: di 1,8 punti percentuali, arrivando da un carico fiscale del 47.2%, fino al 49% dell’anno scorso. Si tratta di un valore completamente fuori dal normale, un vero e proprio campanello d’allarme per quanto concerne tutti quei lavoratori dipendenti, che si sono visti tagliare a metà ciò che guadagnano, ovvero la busta paga.

Un cuneo fiscale molto importante, imponente, che mette l’Italia in un vero e proprio abisso di distanza rispetto alle altre nazioni europee. Si tratta di una tassazione inadeguata. Ma di cosa sta parlando Renzi? Le tasse, in Italia, sono estremamente alte, e non sembra esserci una via d’uscita.

L’OCSE, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, conferma che l’Italia è al quinto posto, da cinque anni, per quanto riguarda i 34 paesi europei. Rispetto alla media dei paesi Ocse, che è di soltanto il 35,9%, il fisco italiano sulle buste paga è arrivato ad essere più pesante nel tempo del 13,1%. La forbice si è allargata pesantemente, di un punto percentuale rispetto al 2010.

Renzi, ma di quale diminuzione tasse vai parlando?

I paesi che hanno un carico fiscale superiore all’Italia, sono solo quattro. Stiamo parlando della Germania, Belgio, Ungheria ed Austria. Ma se si guarda oltre i semplici numeri, si capisce bene perché questi paesi pagano così tanto di tasse.

A Berlino, Vienna e Bruxelles, le decurtazioni nella busta paga sono pesanti, ma lo Stato funziona molto meglio, grazie ad un Welfare ben più efficiente. Negli altri paesi, il carico del fisco è pesante, ma gli stipendi sono ben più alti.

In Belgio, la tassazione è del 55,3%, ma il reddito netto è pari a 33 mila dollari. In Austria, c’è un cuneo fiscale pari al 49,5% ma l reddito sfiora i 35k dollari. In Germania invece, le tasse sono al 49,4% ma il salario è di poco più di 36 mila dollari.

L’Ungheria è un’eccezione, con una tassazione pari al 49% ma con uno stipendio annuo di circa 16 mila dollari.

In Italia, il reddito medio è di oltre 3000 dollari al di sotto rispetto alla media Ocse: 27.808 dollari contro 30.882 dollari.

Pier Carlo Padoan, e il governo Renzi, sembra però essere completamente discostato dalla realtà. in quanto è della scorsa settimana la nota dal suo dicastero, dove attribuiva al Governo Renzi, numerose misure di alleggerimento della pressione fiscale sui fattori produttivi: abolendo dunque il costo del lavoro dalla base imponibile IRAP già dal 2015, e con un super-ammortamento sugli investimenti in beni materiali strumentali dal 2016, riduzione IRES dal 2017, 80 euro del 2014, e tante altre fandonie, che in realtà sono solo degli specchietti per le allodole, per la carne di macello che è ormai diventata la popolazione italiana.