Perché le importazioni USA di petrolio stanno aumentando?

Se c’è una domanda importante che in questi giorni si stanno facendo i trader del petrolio, è sicuramente perché negli USA le importazioni di Petrolio stanno salendo ad un ritmo vertiginoso, più del 20% dall’inizio del 2016, nonostante il fatto che la produzione Statunitense del Petrolio continua ad essere appena sotto i massimi? Tutto questo, nonostante le scorte abbiano toccato nuovi massimi.

L’ascesa delle importazioni non ha niente però a che vedere con la domanda, ma invece con l’eccesso di offerta nelle scorte del mercato, in quanto il mercato deve avere a che fare con un prezzo “scontato” da nazioni già penalizzate finanziariamente. Le esportazioni dell’Iran in aumento e la diminuzione della capacità di stoccaggio del centro ARA in Olanda e Belgio, e di Cape Town.

Per mantenere il flusso di cassa nei loro paesi, il Venezuela e l’Iraq stanno tagliando di gran lunga i loro prezzi, lasciando i concorrenti con svariati rifornimenti invenduti. Infatti, il costo del Venezuela per la produzione di un barile di petrolio è a $ 23,50 e il costo dell’Iraq è a $ 10.70 al barile, entrambi i paesi possono ridurre i prezzi a sono pronti ancora a riuscire a fare profitti con questi prezzi.

Per quanto riguarda l’Iran, dopo la revoca delle sanzioni economiche nel gennaio 2016, è tornato sui mercati globali del petrolio con una strategia per battere la concorrenza, tentando di riconquistare quote di mercato sulle sue esportazioni da 500.000 a un milione di barili di petrolio al giorno. Come per Venezuela e Iraq, il costo del paese di produzione di petrolio, è a $ 12,60 al barile, e permette riduzioni dei prezzi veloci, pur mantenendo una certa redditività.

In questo ambiente, i produttori di petrolio ad alto costo, sono in grado di competere senza subire sostanziali perdite sulla vendita di ogni barile. Ad esempio, il Regno Unito ha il più alto costo di produzione a 52,20 $ al barile, seguito dal Brasile a $ 48,80 al barile e il Canada a $ 41 per barile. Questi paesi vendono regolarmente petrolio per la zona euro e in Asia, ma stanno perdendo clienti, a favore dei produttori a basso costo, che richiedono esportazioni verso gli Stati Uniti per mantenere un flusso di inventario favorevole.

Dopo aver registrato delle importazioni che hanno segnato un record negativo, nel Maggio del 2015, la situazione negli USA si è ribaltata, in quanto la media è adesso di 8 milioni di barili al giorno, con una capacità a circa il 66% del totale. Ma con le petroliere che aspettano nel Golfo per scaricare milioni di barili di petrolio, per gli USA è molto più economico stoccare petrolio direttamente negli USA, con costi che vanno dai 30 agli 85 centesimi al barile/mese. Il costo per le petroliere è invece di 1 dollaro al barile per mese, un tesso che è aumentato più del doppio dal primo trimestre del 2015.

Gli States, sono uno dei pochi paesi con una capacità di stoccaggio in eccesso, le importazioni negli Stati Uniti sono aumentate del 20% nel 2016. In effetti, la domanda creata dai raffinatori disposti a tenere il petrolio con lo scopo di venderlo in un secondo momento, ha contribuito a mitigare le questioni di continuo eccesso di offerta, ma può essere solo una questione di mesi prima che le varie strutture raggiungano la loro capacità di picco. A quel punto, lo stoccaggio di petrolio sulle navi cisterna, come le raffinerie fecero nel 2009, può fornire una soluzione a breve termine. Tuttavia, se il tasso di sovrapproduzione continua, i prezzi del petrolio probabilmente diminuiranno per generare domanda, in un’economia globale stagnante che è già inondata fin troppo dal petrolio.

Opzioni Binarie

Le opzioni binarie sono uno strumento d’investimento che negli ultimi anni sta riscuotendo tantissimo successo, per vari motivi. Adesso cercheremo di spiegarvi per bene il mondo delle opzioni binarie, facendovi fare una panoramica generale sul mondo delle opzioni binarie.

Le opzioni binarie sono un modo molto semplice ed essenziale per guadagnare con le fluttuazioni dei prezzi in diversi mercati globali, ma qualsiasi trader ha prima bisogno di capire i rischi ed i benefici di questi strumenti spesso fraintesi dai “puristi”. Le opzioni binarie sono diverse dalle opzioni tradizionali. Se fate trading con le opzioni binarie, capirete che con le opzioni binarie è facile vincere grosse cifre, ma hanno comunque dei rischi e dei costi, per non parlare di una struttura di liquidità e un processo di investimento completamente diverso dal normale.

Le opzioni binarie sono attualmente legali in Italia e regolate dalla CONSOB. Le binarie sono perfette quando si considera di speculare o bilanciare il proprio investimento, in quanto le opzioni binarie sono un’alternativa adatta, ma solo se il trader comprende appieno i due possibili risultati di queste “opzioni esotiche”, ovvero “Out of the money” e “In The Money”, significa quindi che potete o perdere o vincere, ecco perché si chiamano binarie, perché il risultato ha solo due esiti. Da qualche anno ormai, la Securities and Exchange Commission ha messo in guardia gli investitori sui potenziali rischi di investire in opzioni binarie e ha multato una società con sede a Cipro, che forniva i suoi servizi agli investitori statunitensi. Quindi c’è da fare molta attenzione anche sul nostro territorio italiano, e verificare molto attentamente che il broker dove ci stiamo accingendo a registrare sia regolato dalla CONSOB.

Opzioni binarie cosa sono

Le opzioni binarie sono chiamate anche con il nome di opzioni esotiche, le opzioni binarie sono estremamente semplici da usare e capire, in quanto il loro funzionamento è abbastanza semplice e non necessita di essere dei maghi della finanza per capirlo. L’opzione binaria più comune è l’opzione “alto-basso”. Questo tipo di opzione binaria permette di fare trading con le azioni, indici, materie prime e anche forex, un’opzione binaria alto-basso è chiamata anche come opzione a rendimento fisso. Questo perché l’opzione ha una data e anche ora di scadenza ed inoltre un prezzo di esercizio. Se un commerciante scommette correttamente sulla direzione del mercato e il prezzo al momento della scadenza è sul “lato” corretto del prezzo di esercizio, al commerciante viene pagato un rendimento fisso a prescindere da quanto lo strumento si sia spostato. Un trader che scommette in modo non corretto sulla direzione del mercato perde ciò che ha investito.

Opzioni binarie demo

Attraverso i numerosi broker di opzioni binarie demo, è possibile iniziare a fare trading con le opzioni binarie anche senza dover investire nulla, e quindi imparando e mettendo in pratica le numerose strategie di trading con le opzioni binarie, che consentono di guadagnare con il trading online. Con il trading online si può guadagnare oltre l’80% in pochi secondi. Non è un segreto che le opzioni binarie siano amate da molti, in quanto permettono di raddoppiare il proprio capitale, se si è abbastanza bravi, in pochi minuti.
Attraverso le opzioni binarie demo, è quindi possibile capire come funziona il trading con le opzioni binarie, senza dover investire soldi veri. Sulle opzioni binarie demo, sulle varie piattaforme quindi, è possibile utilizzare piattaforme demo che sono in tutto e per tutto speculari.

Opzioni binarie strategie

Ok, ma come si guadagna con le binarie? È molto semplice anche qui, basta utilizzare la strategia di Pinocchio, la migliore strategia per opzioni binarie! Ecco come funziona.

Opzioni-Binarie-Strategie

La strategia di Pinocchio funziona benissimo, e no… Non vi costringeremo ad andare a Collodi in Toscana per metterla in pratica! Le Strategia per opzioni binarie di Pinocchio, è preferibile da utilizzare con le candele giapponesi (vedi foto).

La strategia di Pinocchio per le opzioni binarie funziona in maniera molto semplice: come potete vedere, nel grafico è presente una resistenza, che se viene violata, porta il prezzo ad andare verso l’alto, ma in questo caso, a venire riassorbito completamente, generando dunque una candela ribassista con una generosa ombra superiore, e quindi un segnale che a noi interessa molto. Se la candela (quella con pinocchio) chiude come in questo caso, al di sotto della resistenza, si tratta di un segnale ribassista, e quindi in questo caso dovremo cliccare su BASSO ed investire dunque al ribasso.

Funziona anche, nella maniera inversa, per segnali di tipo rialzista, ovvero quando bisogna cliccare e investire su ALTO (al rialzo).

È la calma prima della tempesta FED e Brexit

La mancanza di grandi catalizzatori di mercato prima della riunione politica di giugno della Federal Reserve e il referendum della Gran Bretagna sull’opportunità di rimanere nell’Unione europea, potranno probabilmente mantenere l’azionario traballante e i range di mercato abbastanza limitati nella settimana in corso, rendendo quindi i dati prossimi alla loro pubblicazione, ancora più rilevanti.

Inutile dire che l’azionario, durante la giornata di venerdì, ha chiuso al ribasso, dopo un dato sul lavoro più deludente del previsto, portando gran parte degli indici azionari a chiudere invariati.

I deboli numeri sul mercato del lavoro nella giornata di venerdì hanno sostanzialmente portato via un aumento di tassi di giugno dal tavolo, come è stato evidenziato nel forte calo delle aspettative di tasso durante la giornata venerdì, come misurato dai futures Fed-Funds.

Senza alcuna ombra di dubbio, gli investitori saranno alquanto ansiosi di ascoltare Janet Yellen, che terrà il suo discorso a Philadelphia questo lunedì. La Yellen, ha espresso lo scorso mese qualche incertezza circa la forza del mercato del lavoro, ma ha comunque affermato che un innalzamento dei tassi d’interesse potrà esserci nei prossimi mesi.

Sempre durante la sessione di lunedì, il presidente della Federal Riserve di Boston Eric Rosengren, un membro della FOMC, parlerà davanti ai partecipanti del meeting Global Interdependence Center a Helsinki, Finlandia.

Con la pausa tra i report degli utili, gli investitori si aspettano una prima tornata di dati economici in uscita durante la riunione del 14-15 giugno da parte della Fed, riunione che senza dubbio assumerà molta più importanza.

La Fed dipende infatti moltissimo dai dati macroeconomici, e ogni frammento di dato macro che verrà pubblicato durante questa settimana, sarà estremamente importante per la politica monetaria dei prossimi mesi. Fino a che non ci sarà una decisione su un innalzamento dei tassi d’interesse da parte della Fed, oppure sul referendum Brexit, ci dovremo aspettare un mercato azionario e forex estremamente volatile ed incerto.

I dati del credito al consumo di Aprile, che verranno rilasciati martedì promettono di essere tra i dati più da attesi dal grande pubblico. Nel mese di marzo, l’indebitamento dei consumatori è salito al ritmo più veloce in più di un decennio.

Paura Brexit, 23 Giugno data cruciale

Le possibilità che il popolo britannico voglia abbandonare l’Unione Europea, torna a preoccupare di gran lunga l’Unione Europea. Soltanto qualche giorno fa, i sondaggi per il referendum di Brexit, che ci sarà durante la giornata del 23 Giugno, mostravano i bookmakers abbastanza favorevoli alla permanenza dell’UE. Ma gli analisti hanno messo in guardia tutti nuovamente, prevedendo una volatilità sopra la media. Secondo i nuovi sondaggi condotti da YouGov per il network ITV, l’uscita dall’Europa sarebbe al 45%, mentre altri voterebbero per restare al 41%. La Sterlina è andata ai minimi delle ultime tre settimane, perdendo moltissimi pips contro gran parte delle valute, e oltre l’1% contro il dollaro.

Inutile dire che il nostro consiglio, da oggi fino al 23-24 Giugno, date che prevediamo saranno di massima volatilità dei mercati, è quella di ridurre la vostra esposizione sui mercati al minimo, in quanto prevediamo che la volatilità sul mercato forex e azionario possa raggiungere valori stellari, con grossi buchi di liquidità, in special modo durante la sessione del 23 Giugno.

La Generazione Y crede che guadagnerà cifre a 6 zeri e andrà in pensione a 90 anni

Prima di iniziare, una precisazione: con il termine Generazione Y (chiamata anche Millennial Generation) si definisce la generazione del nuovo millennio, ovvero coloro che sono nati tra la fine degli anni 80 e l’11 settembre nel mondo occidentale. Si tratta della generazione che è più familiare con la comunicazione, i media e le svariate tecnologie digitali. Si tratta di una vera e propria separazione rispetto alla Generazione X (quelli nati tra il 1963 e il 1980).

Ma cos’è che i millennials (Generazione Y) si aspettano dal futuro, quando si tratta di parlare di stipendi e pensioni?

Molti non si aspettano di diventare ricchi con la loro paga, mentre altri si aspettano degli stipendi da capogiro. I Millennials si aspettano inoltre che non riusciranno ad andare in pensione fino all’età di 80 oppure 90 anni, anche se alcuni hanno in realtà sperano di andare in pensione a sessant’anni, oppure hanno scherzato dicendo che avrebbero sposato un compagno/a ricco, smettendo di lavorare immediatamente.

E attenzione, molti hanno affermato che non credono che assumeranno un professionista che li aiuterà a prepararsi per la pensione. Questo potrebbe infatti confermare il perché sempre più robo-advisor vengono utilizzati ogni giorno.

In una ricerca pubblicata da Morningstar, un ragazzo di 21 anni che prevede di lavorare in finanza dice: “Quando circa si ha 30 anni, lo stipendio dovrebbe essere, diciamo di 100.” E si riferisce a circa 100.000 sterline all’anno.

Facendo un passo indietro da tale importo, un altro giovane dice che si aspetta “abbastanza per vivere, come forse 40 mila sterline l’anno. ”

E a proposito dell’età pensionabile stimata?

Una ragazza ha affermato ai microfoni che: “Posso supporre che, in quanto millennials, dovremo lavorare fino a che avremo circa 90 anni”.

È stato poi chiesto: “Che ne dite di un consulente finanziario per aiutarvi con la pianificazione della pensione?”

Una ragazza che ha intenzione di diventare una levatrice, ha affermato: “Realisticamente, non credo che spenderò il mio denaro in ciò, in quanto non avrei ulteriori soldi per pagare qualcuno”.

In conclusione

I millennials, a quanto pare hanno delle previsioni molto rosee e sono molto sicuri di sé anche per quanto concerne l’età pensionistica. Ma la domanda è questa: riusciranno i robo-advisor a sostituire la figura di un consulente pensionistico vero e proprio? A quanto pare, per adesso sì, ma le aspettative di questi giovani sono completamente sballate.

Com’è possibile aspettarsi di guadagnare così tanto, da dipendenti? I Millennials non sono a conoscenza del fatto che per fare 100 mila annualmente, l’unico modo è lavorare mettendosi in proprio? E che senso ha dire “100 mila a 30 anni”? Da quando in qua si chiede uno stipendio in base all’età raggiunta? Ci sono persone che hanno 60 anni e che non ricevono nemmeno la cosiddetta “minimum page”.

I nuovi business non vogliono pagare gli straordinari e le varie indennità. Più che 100 mila sterline/euro/dollari all’anno, molti di questi ragazzini dovranno considerarsi fortunati di avere anche solo un lavoro. Sognare è bello, ma conviene più essere realisti, il lavoro del futuro sarà part-time e con il reddito minimo.

Come ci si può aspettare di guadagnare cifre del genere, quando in realtà i ragazzini di oggi arrivano da un’educazione Universitaria molto lunga e costosa, ma con zero promesse per un lavoro futuro? Moltissimi, escono semplicemente indebitati dai prestiti studenteschi, che i loro stessi genitori avrebbero dovuto pagare.

Per non parlare del fatto che questi ragazzini che hanno un’età che può andare dai 15 ai 30 anni, è che spendono, e tanto. Con la tecnologia moderna, l’ego va alla velocità della luce, molto più veloce rispetto al valore reale che un bene materiale può avere, e tutto ciò costa un sacco di soldi. Tutti quei 9.99/mese aumentano la spesa. Stessa cosa per le automobili veloci, iPhone, vacanze lussuose e chi più ne ha più ne metta. I ragazzi vedono i propri genitori vivere bene, ma probabilmente gli ci sono voluti 30 anni di risparmi per raggiungere quel minimo di “lusso”.

Inoltre, c’è anche da sottolineare il fatto che una ricerca del genere, potrebbe anche non rispecchiare la realtà. Conviene forse chiedere alle migliore Università, Corporation, Investitori e altri importanti figure cosa ne pensano del futuro del proprio paese, piuttosto che ad una schiera di ragazzini con le idee poco chiare.

Un’altra cosa che forse questi ragazzi non hanno ben chiara, è l’aumento degli stipendi. Quello che hanno visto negli ultimi decenni è stato un aumento continuo degli stipendi, nonostante le varie guerre o bolle finanziarie. Una persona che magari non fa nulla tutto il giorno, giocando a tressette sul proprio computer, magari guadagna comunque tantissimo se lavora presso grandi aziende.

Ma cosa potrebbe succedere se la bolla degli stipendi dovesse esplodere, o meglio, correggersi?

Azioni Apple: quale futuro?

tim cook azioni appleLa morte del grandissimo Steve Jobs ha lasciato un grande vuoto in molti cuori ma anche ha scavato una voragine nei portafogli degli azionisti Apple. Le azioni Apple non sono più state le stesse dopo che il grande Jobs è passato a miglior vita. Il suo successore, il contestatissimo Tim Cook, magari ha la capacità di gestire il giorno dopo giorno, ma è completamente privo di ogni tipo di visione per il futuro. E Apple è diventata grande proprio per la visione del futuro che aveva Steve Jobs, non certo per la gestione quotidiana del business. E poi si sa, le questioni che più stanno a c..uore a Tim Cook sono ben altre. E ci fermiamo qui, perché questo è un sito di finanza non un sito di cronaca rosa omosessuale.

Ma allora qual è il futuro delle azioni Apple? Che cosa si devono aspettare gli azionisti? Per prima cosa, diciamo subito che una persona come Steve Jobs è unica, ne nasce una per secolo. Quindi gli azionisti Apple dovevano già aver messo in conto che con la scomparsa del grande leader le cose sarebbero andate peggio. Tuttavia Apple ha un grande patrimonio di idee e brevetti. Inoltre, il valore del suo marchio è innegabile, si tratta di uno dei marchi più pesanti al mondo. Questo capitale, eredità della gestione Jobs, consente ancora oggi ad Apple di essere una delle aziende tecnologiche migliori al mondo. Ma allora conviene investire in azioni Apple?

Il discorso non è semplice e ovviamente non diamo mai consigli operativi diretti. Sicuramente se l’orizzonte degli investimenti è ridotto a 2 o 3 anni, possiamo dire che Apple sarà ancora leader a livello mondiale. Se però si vuole puntare su un investimento a lungo termine, le cose cambiano. Il paragone più azzeccato potrebbe essere fatto con Nokia: nel momento in cui i cellulari iniziarono a diffondersi, Nokia diventò una vera e propria macchina da soldi, un’azienda che distribuiva dividendi ai suoi azionisti e ritmi pazzeschi. Poi che cosa è successo? Nokia ha perso il grande treno dell’innovazione, i cellulari sono diventati intelligenti e Nokia non lo ha capito per tempo. Risultato? Ha perso quote di mercato e la divisione cellulari è stata letteralmente svenduta a Microsoft. Un intero paese, la Finlandia, ha sofferto le conseguenze di questo drammatico errore di previsione.

E’ molto probabile che una crisi di questo tipo accada anche ad Apple nel corso dei prossimi anni. Non sappiamo quando, ma sicuramente la visione strategica di Tim Cook non è all’altezza delle sfide dei mercati globabi. Attualmente Apple vive grazie all’amore per il marchio di milioni di consumatori di tutto il mondo, amore frutto dell’impegno di una vita di Steve Jobs. Ma adesso che le redini sono passate al modesto Timo Cook, che tipo di amore per il marchio si può generare?

Un altro paragone molto interessante che possiamo fare è quello tra le azioni Apple e quelle di Yahoo: nel caso di Yahoo, si tratta di una delle compagnie che ha fatto la storia di internet, anzi possiamo dire che senza l’azione di Yahoo negli anni iniziali internet oggi non sarebbe come la conosciamo. Eppure le azioni di Yahoo sono in caduta libera, la società non riesce a generare profitti a sufficinte per ripagare gli azionisti dei loro investimenti. E questo tutto perché manca una visione sul futuro. La CEO di Yahoo, Marissa Meyes, è sicuramente meglio di Tim Cook (e noi la preferiamo decisamente a livello personale) ma alla fine condivide con lui lo stesso difetto: non ha una visione per il futuro. E questo significa declino e fine dei giochi.

Investire in Borsa: consigli utili

investire in borsa

Per investire in Borsa, non è necessario avere una laurea in Economia, ma sicuramente servono doti personali, un po’ di studio delle dinamiche di base del mercato e del capitale da investire. Per darti un primo orientamento e farti iniziare a guadagnare soldi in Borsa, ecco una guida pratica, che ti darà gli strumenti per iniziare la tua attività.

Da dove iniziare

Prima di iniziare a investire, inizia a fissare dei paletti obiettivi, che ti consentano di guadagnare nel tempo e di definire quanto sei in gradi di perdere. Gli investimenti che farai sono considerati ad alto rischio e, proprio per questo, ti danno guadagni più alti, ma dovrai verificare di volta in volta se il rischio è accettabile o meno, facendo un’analisi tecnica del mercato in cui ti muovi.

Fissa un budget minimo, che non incida con le tue esigenze personali. In questa prima fase, non lasciare il lavoro, ma dedica una parte della tua giornata per investire in Borsa e imparare le dinamiche e le differenze tra i vari strumenti finanziari. Fissa obiettivi realistici, in base al tipo di finanziamento scelto.

Ricorda che anche il tempo è una moneta di investimento, anzi, è la più importante. Per questo, verifica in quanto tempo il tuo investimento sarà redditizio e non investire mai in un unico affare, facendo in modo che i guadagni di un’operazione possano farti recuperare le perdite subite da un’altra.

Oggi, si può investire in Borsa poco, con strumenti remunerativi e direttamente online, a patto di sapere come muoverti. Prima di tutto, devi verificare l’andamento degli indici azionari: questi dati ti diranno come si sta muovendo il mercato e come investire.

Se vuoi avere strumenti validi, sappi che esistono delle piattaforme dedicate, che ti consentono di investire e guadagnare direttamente online, tramite il tuo conto corrente. Verifica che la piattaforma sia in italiano, abbia un servizio di supporto per i clienti e sia in regola con le leggi italiane (alcune sono già state valutate dalle associazioni per i consumatori) prima di lasciare i tuoi dati.

La piattaforma ti offre diversi servizi in cambio di una minima commissione sui guadagni e ti offre un primo bonus di entrata, oltre a una demo per iniziare a capire come si investe con denaro virtuale.

Ricorda che in Borsa si investe, non si scommette e non si gioca. Per questo, è fondamentale scegliere quale tipo di strumento finanziario utilizzare: le azioni sono consigliate a chi ha già maggiore dimestichezza, mentre chi inizia dovrebbe valutare gli ETF (titoli che dipendono dall’andamento di un singolo indice, semplice da monitorare per chi parte con piccoli investimenti in Borsa) e i derivati più semplici.

Di per sé, investire in Borsa con i derivati non è pericoloso, a patto di aver fatto un’analisi a monte.
L’atteggiamento giusto per investire in Borsa

Se vuoi investire in Borsa con lo spirito giusto, mantieni un atteggiamento distaccato: in questo modo, in caso di perdite, sarai tutelato e con il tempo potrai adottare strategie sempre migliori per ottenere ottimi guadagni dal tuo investimento. Con il tempo e lo studio, potrai trasformare questa passione in un lavoro.

Tassazione opzioni binarie: come funziona?

opzioni binarieLe opzioni binarie negli ultimi anni hanno attratto a se un gran numero di appassionati e neofiti grazie alle alte potenzialità di guadagno e alla grande semplicità di utilizzo, operare tramite questo potente strumento finanziario è facile ed intuitivo e non serve conoscere tecnicismi economici e avere già delle competenze riguardo il mondo economico, basta avere un pc e una connessione ad internet ed il gioco è fatto.

Tassazioni nel mondo del trading online

Spesso si tende però a sottovalutare il discorso delle tassazioni per quanto riguarda le opzioni binarie, in questo articolo analizzeremo tutta la questione. Essendo aumentata negli ultimi anni l’attività d’investimento sui mercati finanziari, sono arrivate anche le regolamentazioni degli strumenti per volti all’investimento di denaro online riguardanti le tassazioni dei ricavi ottenuti da attività come quella del trading binario. Regolarizzare la propria posizione riguardo i profitti è molto semplice e di seguito spiegheremo in che modo potrai farlo.
Nel caso del regime dichiarativo il trader ha l’obbligo di provvedere automaticamente al pagamento delle tasse sui guadagni ottenuti nelle attività di trading svolto on line, specificando con precisione la somma dei proventi tramite la dichiarazione dei redditi come accade per il pagamento delle normali tasse.

Nel caso del regime sostitutivo, la dichiarazione invece verrà automaticamente ogni volta che il trader otterrà un profitto
, sarà il broker stesso a trattenere la tassa e rigirarla allo stato, quindi il trader è esentato da qualsiasi operazione fiscale perché è il broker che si assume il compito.

La tassazione nel dettaglio

Per essere completamente in regola bisognerà riempire il modulo nella maniera corretta con i profitti dell’anno precedente, basterà compilare l’apposito riquadro all’interno del modello unico collocando l’importo esatto della plusvalenza ottenuta tramite le operazioni di trading online. Anche le perdite dovranno essere inserite nell’apposito riquadro, deducibili solo per una quota precisa che si aggira intorno al 60%. Il pagamento dell’imposta deve rigorosamente essere effettuato tramite il modello f24 con codice tributo 1100. Ovviamente tutti gli intermediari con i quali si sono ottenuti profitti o perdite devono assolutamente essere registrati presso la Consob e autorizzati dalla banca d’Italia, in un altro riquadro andranno indicati invece i flussi di denaro ottenuti tramite operatori esteri con descrizione del movimento del proprio capitale, ma solo se l’ammontare supera la soglia dei 10.000Euro per anno solare.

Da sottolineare il fatto che le operazioni di trading online a livello fiscale possono rientrare in due tipi di regimi diversi che prevedono entrambi la modalità di dichiarazione di redditi anche se con metodi differenti tra loro.
Quindi per rimanere nella legalità è importante che ogni trader professionista che superi una determinata soglia di profitti annua, si preoccupi, in base al proprio regime dichiarativo, di versare allo stato le regolari imposte rispettando così la tassazione prevista dall’uso di uno strumento finanziario come quello delle opzioni binarie. Avere una persona che si occupi di ordinare ed effettuare queste operazioni in automatico potrebbe essere una soluzione davvero comoda ed in grado di risparmiare tempo prezioso.

Il fisco in Italia si mangia metà dello stipendio

In Italia, il Fisco è sempre più un problema, in quanto attualmente sta divorando addirittura circa metà della busta paga. Il lavoro è infatti in Italia ultra tartassato, in quanto il carico delle tasse, è incrementato tantissimo negli ultimi cinque anni: di 1,8 punti percentuali, arrivando da un carico fiscale del 47.2%, fino al 49% dell’anno scorso. Si tratta di un valore completamente fuori dal normale, un vero e proprio campanello d’allarme per quanto concerne tutti quei lavoratori dipendenti, che si sono visti tagliare a metà ciò che guadagnano, ovvero la busta paga.

Un cuneo fiscale molto importante, imponente, che mette l’Italia in un vero e proprio abisso di distanza rispetto alle altre nazioni europee. Si tratta di una tassazione inadeguata. Ma di cosa sta parlando Renzi? Le tasse, in Italia, sono estremamente alte, e non sembra esserci una via d’uscita.

L’OCSE, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, conferma che l’Italia è al quinto posto, da cinque anni, per quanto riguarda i 34 paesi europei. Rispetto alla media dei paesi Ocse, che è di soltanto il 35,9%, il fisco italiano sulle buste paga è arrivato ad essere più pesante nel tempo del 13,1%. La forbice si è allargata pesantemente, di un punto percentuale rispetto al 2010.

Renzi, ma di quale diminuzione tasse vai parlando?

I paesi che hanno un carico fiscale superiore all’Italia, sono solo quattro. Stiamo parlando della Germania, Belgio, Ungheria ed Austria. Ma se si guarda oltre i semplici numeri, si capisce bene perché questi paesi pagano così tanto di tasse.

A Berlino, Vienna e Bruxelles, le decurtazioni nella busta paga sono pesanti, ma lo Stato funziona molto meglio, grazie ad un Welfare ben più efficiente. Negli altri paesi, il carico del fisco è pesante, ma gli stipendi sono ben più alti.

In Belgio, la tassazione è del 55,3%, ma il reddito netto è pari a 33 mila dollari. In Austria, c’è un cuneo fiscale pari al 49,5% ma l reddito sfiora i 35k dollari. In Germania invece, le tasse sono al 49,4% ma il salario è di poco più di 36 mila dollari.

L’Ungheria è un’eccezione, con una tassazione pari al 49% ma con uno stipendio annuo di circa 16 mila dollari.

In Italia, il reddito medio è di oltre 3000 dollari al di sotto rispetto alla media Ocse: 27.808 dollari contro 30.882 dollari.

Pier Carlo Padoan, e il governo Renzi, sembra però essere completamente discostato dalla realtà. in quanto è della scorsa settimana la nota dal suo dicastero, dove attribuiva al Governo Renzi, numerose misure di alleggerimento della pressione fiscale sui fattori produttivi: abolendo dunque il costo del lavoro dalla base imponibile IRAP già dal 2015, e con un super-ammortamento sugli investimenti in beni materiali strumentali dal 2016, riduzione IRES dal 2017, 80 euro del 2014, e tante altre fandonie, che in realtà sono solo degli specchietti per le allodole, per la carne di macello che è ormai diventata la popolazione italiana.

Migliori broker per forex

migliori forex brokerIl post che abbiamo scritto l’altro giorno è stato puramente introduttivo e, confessiamolo pure candidamente, c’era pure un po’ di fuffa. Da oggi in poi, promesso, non ci sarà fuffa ma andremo dritti al sodo della questione. Come guadagnare soldi facendo trading online sui mercati finanziari. Oggi ci occupiamo del mercato finanziario per eccellenza, il forex.

Molti dei trader che cominciano ad operare sui mercati cominciano dal forex e il motivo è semplice: operare sul forex è semplice, immediato, intuitivo, ci sono guide molto semplici che spiegano passo a passo come si investe con successo sul mercato forex. Ma c’è un elemento che spesso si trascura, o meglio che spesso i principianti del forex trascurano: sul mercato forex si possono anche perdere soldi, i guadagni non sono automatici e sicuri. Molti pensano che basti aprire un conto su di un forex broker per iniziare a guadagnare soldi. Niente di più sbagliato. Anzi, il problema inizia ancora prima dell’apertura del conto di trading su di un broker forex. Il problema c’è quando si deve scegliere i migliori broker forex.

Il punto è questo: per guadagnare con il forex ci vuole il miglior forex broker, ma qual è il migliore? Non lo sappiamo. Oppure potremmo rispondere: dipende. Vediamo nel dettaglio come si fa a individuare quelli che sono i migliori broker per forex.

Classifica broker forex forum

Ci sono trader forex principianti che cercano la classifica dei migliori broker per forex sui forum. Niente di più sbagliato. Perché? Perché i forum non sono sottoposti a nessun tipo di controllo editoriale e sui forum finanziari scrivono tutti, dall’adolescente brufoloso in cerca di riscatto all’esperto di trading. Però siamo realistici: per ogni trader professionista che scrive su un forum ci sono almeno 1000 adolescenti perdenti che scrivono a fini di riscatto personale, rovesciando la loro ignoranza e la loro accidia. Risultato? Capita che sui forum ci siano recensioni negative di broker per forex di alta qualità o che ce ne siano di positive per broker letteralmente truffaldini. Poi ci sono le recensioni interessate: provate a consultare i forum finanziari e vedrete che i broker che applicano commissioni sono sempre sugli scudi, mentre quelli che non applicano commissioni sull’eseguito perché sono gratuiti sono spesso denigrati. Perché i broker per forex gratis fanno schifo secondo gli iscritti ai forum e quelli che ti rovinano letteralmente a botta di commissioni sono invece perfetti? Semplice, perché i broker che incassano le commissioni possono permettersi campagne di social media marketing. In pratica, pagano persone per scrivere su forum o su Facebook questo tipo di contenuti. I broker che applicano commissioni sull’eseguito, infatti, hanno perso molte fette di mercato proprio per la nascita dei broker gratis. I clienti preferiscono risparmiarsi le commissioni e usare broker a commissioni zero. Di conseguenza i broker che di commissioni vivono (e che hanno fatto veramente un sacco di soldi) hanno cominciato questa campagna denigratoria. Il problema è che lo hanno fatto in modo così maldestro che probabilmente ha avuto effetti anche controproducenti. Stendiamo comunque un velo pietoso sull’argomento, la cosa importante da dire è che è meglio stare lontani dai forum per scegliere il miglior broker per forex.

Migliori broker forex italiani

Ma allora dove possiamo trovare i migliori broker forex italiani? Ci sono siti forex di altissima qualità, scritti da esperti e non al soldo dei broker che pubblicano recensioni indipendenti dei migliori broker per forex. Grazie a questi siti è possibile scoprire quali sono i migliori broker forex. Ma quali sono? Perché abbiamo detto che dipende? Dipende dal trader, ovviamente. Non tutto è relativo, cominciamo da qui. Il fatto che un broker forex sia autorizzato e regolamentato da CONSOB è una condizione assolutamente necessaria, su cui veramente non si può transigere. Allo stesso modo non si può transigere sul fatto che non ci siano commissioni sull’eseguito. Moltissimi trader sono stati rovinati (letteralmente) dalle commissioni sull’eseguito ed è quindi molto meglio farne a meno. I migliori broker per forex sono completamente gratis e non applicano commissioni.

Ora, una volta selezionati i broker autorizzati dalla CONSOB e che non applicano commissioni
(per il momento ci sono ancora broker CONSOB che applicano commissioni, l’auspicio di molti trader è che la CONSOB possa cambiare le cose a breve ma per il momento le cose stanno così) bisogna decidere qual è il miglior broker. Possiamo subito dire che ci sono dei fattori importantissimi, come il bonus.

Tutti vogliono operare con il bonus perché significa guadagnare più soldi: il capitale a disposizione è più alto, è possibile fare più operazioni e fare più profitti. Anche dal punto di vista psicologico il trader si sente più tranquillo e opera prendendosi più rischi e guadagnando di più. Tuttavia il bonus non è una caratteristica strettamente indispensabile: è perfettamente plausibile fare trading forex senza nessun tipo di bonus e guadagnare. Certo quando c’è fa piacere, quindi bisogna tenerne conto opportunamente quando si fa la scelta del miglior broker.

Ancora, ci sono altre caratteristiche: ad esempio, il fatto che il broker sia facilissimo da usare e che ci siano a disposizione gratuitamente guide e tutorial. A questo proposito, possiamo osservare che quest’ultima caratteristica è più importante per i trader inesperti che per quelli esperti. I trader esperti non hanno bisogno in nessun caso di corsi di trading, al massimo può far loro piacere il fatto di operare con un’interfaccia facile da usare. Ecco spiegato perché la scelta del broker forex è qualcosa di soggettivo. Può anche capitare che un trader trovi più piacevole operare con un broker piuttosto che con un altro per ragioni istintive. E va bene anche questo. Tuttavia bisogna fare attenzione: la scelta, anche irrazionale, può essere fatta esclusivamente prendendo in considerazione i broker che siano stati autorizzati e regolamentati da CONSOB e soprattutto che non applicano commissioni sull’eseguito.

Trading online: per tutti quelli che vogliono guadagnare

Pegacity.it è un progetto ambizioso: viviamo nell’epoca dei social ma forse i social network non sono la cosa più giusta per fare tutte le cose. In fondo ci sono cose complicate, dove non tutti possono contribuire alla discussione alla pari. Noi abbiamo pensato che il trading online non è l’argomento giusto per essere trattato su social e forum e anzi abbiamo notato che ogni qual volta si parla di trading sui social o sui forum vengono fuori opinioni bizzarre. Fa eccezione il social trading, che è una tecnica particolare per fare trading online di cui parleremo nel prossimo futuro.

Ma andiamo con ordine: chi siamo? Dove veniamo? Dove vogliamo andare?

Siamo un gruppo di trader professionali che hanno accumulato negli anni una grande esperienza sui mercati finanziari on line. In pratica, siamo un gruppo piuttosto folto di persone che vivono di trading e, in alcuni casi, hanno anche accumulato un non indifferente patrimonio con lo stesso trading online.

Veniamo da anni e anni di esperienza, abbiamo passato giorni e purtroppo anche notti davanti al computer
, molti hanno sacrificato il tempo libero e qualcuno persino le relazioni di coppia per la nostra passione per il trading on line. Fare soldi con i mercati finanziari è qualcosa che ti coinvolge, che ti strappa l’anima quasi. Ma i risultati poi sono meravigliosi.

Vogliamo creare, oggi, una risorsa indipendente, oggettiva e ricca di contenuti per tutti coloro che si vogliono occupare di trading online. Non vogliamo semplicemente creare l’ennesimo sito di trading on line. Di solito sono creati da ragazzini brufolosi che di trading non sanno quasi niente e che vogliono solo provare a incastrare qualche pollo da spennare tramite corsi online o dal vivo. Non ci interessa.

Non faremo mai corsi e, più in generale, non chiederemo mai nemmeno un centesimo ai nostri lettori
. Scriviamo per passione, per amore del trading e questo significa che non abbiamo nessun tipo di obbligo, se non quelli verso la nostra coscienza. Insomma, non scriveremo tutti i giorni perché di solito siamo occupati a guadagnare soldi on line con il trading e non abbiamo tempo di scrivere. Ma quando scriveremo, cercheremo davvero di dare il massimo possibile, di trasmettere la nostra esperienza.

Vincere soldi con il trading online

Molto spesso chi comincia con il trading punta a guadagnare, prima possibile, più soldi possibili. Ebbene, come si a vincere soldi con il trading on line? La cosa migliore da fare è ragionare accuratamente, studiare e approfondire sempre senza fermarsi. Anche i più professionisti tra i trader non smettono mai di studiare. Anzi, se proprio dobbiamo dirla tutta, di solito sono proprio i trader che studiano di più quelli che vincono più soldi.

L’importanza di scelta della piattaforma

Uno degli aspetti fondamentali per chi vuole vincere soldi con il trading è la scelta della piattaforma di trading online. Senza la piattaforma giusta, non è possibile guadagnare, anzi si perde sicuro. Come si fa a scegliere la piattaforma di trading giusta? Semplice, per prima cosa deve essere una piattaforma sicura e affidabile, certificata dalla CONSOB. Poi deve essere anche conveniente, quindi niente commissioni, bonus elevati e spread bassi. Poi ci sono degli elementi soggettivi. Un trader principiante ha bisogno sicuramente anche di un’interfaccia molto facile da usare e poi anche di corsi facili da capire e da leggere sul trading on line. Un professionista apprezza sicuramente la facilità d’uso anche se magari non è un fattore principale, mentre non ha bisogno di corsi di nessun tipo erogati dal broker.